Casa del Fascio
Il vuoto centrale si rivela come il negativo del solido entro cui è ricavato, come se volume pieno e vuoto interno facessero parte di uno stesso mondo e si richiudessero l' uno con l' altro.Il grande e spazioso salone coperto centrale, detto Salone delle adunate, luogo della celebrazione dell' edificio stesso e della sua spazialità, rappresenta la corte chiusa e coperta, come in uso nei municipi medievali. Ha una doppia altezza e molta luminosità in quanto riceve luce naturale oltre che dall’ampia parete vetrata della facciata principale e dalla parete vetrata posteriore (a tre campate con portiera doppia su quelle laterali), anche e soprattutto dal tetto a lucernario caratterizzato da una lunga finestra a nastro longitudinale con lastra di cristallo che lascia intravedere il cielo, posata centralmente tra due altre coperture laterali trasparenti in vetrocemento: una splendida copertura luminosa posta sopra il 1° piano e retta da tre grandi travi trasversali a composizione plastica "di notevole valore decorativo" come da definizione dello stesso Autore; travi che sono connesse alla struttura tridimensionale e reggenti le strutture portanti del soffitto in vetrocemento, costituenti notevole valenza plastica.con sensazione di continuità nella contiguità degli spazi.
Vitrum
Tutt' altro che bloccato, tutt' altro che statico, il negozio pone in essere una relazione interiore tra involucro e spazio, che è ricca di "ambiguità" in senso pregnante. Terragni dimostra di possedere una affinatissima sensibilità verso l' oggetto materiale. Nei due settori del negozio differenzia materie e proporzioni: il dialogo tra cristalli e pannelli vitri culmina nello sfondamento di un angolo espositivo, in cui galleggiano oggetti vistosi ma senza peso; mentre alle ceramiche accosta legni opachi o verniciati e volumi. Dovunque domina una fantasia "terremotata", per cui anche l' approccio geometrico deve sottostare all' imprevedibiliktà, calcolata, di una multiforme immaginazione.
Sala O
Qui l' architetto padroneggia un linguaggio dinamico e avvogente basato su andamenti obliqui, sulla ripetizione seriale e ossessiva delle immagini, sugli andamenti a spirale che annullano i confini e i riferimenti cartesiano dello spazio anche grazie alla rifrazione del pavimento in linoleum nero e del rame dei pannelli. La sala si organizza in due ambiti principali: il primo si svolge lungo il percorso espositivo, il secondo spazio è quello tridimensionalmente più complesso: si svolge dietro al grande pannello dove su tiranti fluttuano dei pannelli fotografici.
AAsilo Sant' Elia
Ad un solo piano, di dimensione contenutissime, planimetricamente disinvolto, questo "schermo attraente", svincolato anche dalla "schiavitù della statica", colloquia con l' intorno operando una magistrale astrazione organica del dettato razionalista. E' un' opera di architettura totale, in cui concorre alla formulazione di un' immagine in movimento, dall' ossatura strutturale a vista, avanzata per permettere ai vani espandersi liberamente, agli elementi semi-fissi e mobili, eseguiti articolando il duttile schema degli arredi della sede del fascio.